Si sa, ai Giochi l’importante è partecipare e lo sport e i suoi valori devono
vincere, sempre. E stando alla Carta Olimpica, gli atleti devono dare sempre il
massimo e non giocare male per evitare di trovare al turno successivo i
compagni di nazionale o la squadra più difficile. Anche perché ogni gara ha una storia a sé e può capitare che
i più forti soccombano. Chiedete al venezuelano Limardo Gascon, solo per fare
un esempio recente, che da perfetto sconosciuto è arrivato in finale nella
spada individuale maschile, ha buttato fuori il campione del mondo in carica Paolo Pizzo e ha addirittura vinto l’oro.
Perché questo incipit?
Perché ieri la federazione internazionale di badminton ha espulso dal torneo
due coppie di atlete sudcoreane, una indonesiana e una cinese, accusate di aver
fatto il cosiddetto “biscotto” per avere un avversario più comodo al turno
successivo del torneo. Le atlete avevano giocato malissimo, così male che per
Sebastian Coe, presidente del Locog, era evidente che sotto c’era qualcosa. E
così la federazione internazionale del badminton ha deciso di espellere le 8
giocatrici, con il benestare del CIO. In questo caos però c’è stata almeno uno
spiraglio di sincerità: infatti, il CT coreano Sung Han-Kook ha confermato il
tentativo di combine con la Cina per evitare l’incrocio in semifinale con le
connazionali. Sincerità che però non ha portato al perdono: infatti le coreane,
assieme alle cinesi e alle indonesiane, sono state escluse. Chi sbaglia paga, e
anche pesantemente.
Da favorite per le medaglie, ora giustamente si attaccano...
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