mercoledì 8 agosto 2012

TIRIAMO LE SOMME SUL NUOTO DI LONDRA

Phelps ancora protagonista nel nuoto. Qui con l'oro vinto 
sabato. Foto New York Daily News
È un'Olimpiade che ha parlato americano, quella disputata nelle acque dell'Aquatics Center di Londra, con gli USA che hanno portato a casa 4 record mondiali e ben 30 medaglie: 16 d'oro, 8 argenti e 6 bronzi. Nel podio del medagliere troviamo la Cina al secondo posto (5 ori, 2 argenti e 3 bronzi) e sul gradino più basso una sorprendente Francia (4 ori, 2 argenti e 1 bronzo). I transalpini hanno portato i loro atleti migliori, con un'ottima condizioni fisica e trascinati dai nuotatori Yannick Agnel (oro nei 200 sl, nella 4x100 sl ed argento nella 4x200 sl) e da Camille Muffat (oro nei 400 sl ed argento nei 200 sl). Mentre per la Cina ha fatto discutere la sedicenne Ye Shiwen (oro nei 400 e 200 misti), capace di sbriciolare senza i supercostumi il record mondiale dei 400 misti, con gli ultimi 50 metri nuotati  meglio dei suoi colleghi maschi in 28.93, mentre l'oro maschile Lochte li ha nuotati in 29.10. Dopo un crono simile ovviamente, e giustamente, si è parlato per giorni di doping e se la giovane cinese è capace oggi di stabilire un tempo simile, chissà cosa potrà fare tra qualche anno appena maturerà fisicamente.

La sorpresa in negativo si chiama Australia. Nel 2008 i canguri erano stati capaci di vincere ben 20 medaglie (6 ori 6 argenti e 8 bronzi), a Londra ne hanno vinte la metà ma con un solo oro. Da Sidney 2000 gli australiani erano stati sempre i protagonisti assieme agli americani e si presentavano a Londra con ottime aspettative. Ma la cattiva condizione fisica ha portato ad un grande calo di medaglie, soprattutto di ori e questo da parte dei nuotatori come Kilye Palmer, Bronte Barratt e James Magnussen da cui si aspettavano ben altre prestazioni.

Il protagonista e uomo copertina di Londra 2012 è ancora Michael Phelps, che con i suoi 4 ori e 2 argenti è riuscito a superare il primato di 18 medaglie olimpiche detenuto dall'ex ginnasta sovietica Larisa Latynina. Il "cannibale di Baltimora", che si è ritirato con la fine di questa Olimpiade, non era nelle stesse condizioni di Atene e Pechino ma ha pur sempre vinto 4 ori e con 22 medaglie olimpiche ha stabilito il nuovo record di medaglie. Un vero fenomeno e che per i suoi primati verrà sempre ricordato nella storia olimpica.
La diciassettenne americana Missy Franklin, con 4 ori ed un bronzo e due record mondiali (4x100 misti e 200 dorso), è il personaggio al femminile dell'Aquatics Center.

Per concludere, anche se non è cosa molto piacevole, bisogna parlare dell'Italia. L'aspettativa della federazione era di vincere almeno 3 medaglie, che sarebbero dovute arrivare da Federica Pellegrini, Luca Dotto e Fabio Scozzoli ed invece torniamo a casa con le pive nel sacco e con molte polemiche. Uno 0 nel medagliere che non si vedeva da Los Angeles 1984. Il morale della squadra è stato portato verso il basso dalla coppia Magnini- Pellegrini che con gli scarsi risultati e le loro esternazioni hanno certamente influenzato in negativo la squadra italiana. Tutto ciò è emerso da Marco Orsi, che ha esternato il pensiero di quasi tutti gli altri colleghi puntando il dito verso la famosa coppia italiana dicendo che grazie a loro si è respirato un clima pesante nella nazionale; poi, le accuse fatte da Magnini all'allenatore Rosetto hanno creato un vero e proprio caos. Non bisogna però dare colpa solo al morale della squadra, è evidente che ci sono stati errori nella preparazione degli atleti. Probabilmente partecipare agli europei in Ungheria non è stato produttivo, visto che molti nuotatori assenti ala manifestazione (come ad esempio i francesi) hanno poi nuotato magnificamente a Londra. In Italia oggi abbiamo piscine, palestre ed allenatori di esperienza, mentre altri federazioni, come ad esempio quella sudafricana, non dispongono di tali mezzi e nonostante ciò hanno fatto molto meglio di noi. Alla fine forse qualche testa salterà e si spera che questo fallimento porti ad una revisione dei metodi di allenamento e alla ricerca di giovani che potrebbero diventare dei campioni.
La delusione più grande è arrivata dalla nuotatrice di Spinea, questo anno mai ai suoi livelli abituali. Il cambio di 3 allenatori, tra cui il francese Lucas, nell'anno olimpico è stato un errore che ha portato alla sottovalutazione degli avversari. Credeva di poter ottenere risultati vincenti ma tale scelta è stata deleteria. Speriamo che da questo errore abbia imparato una importante lezione non solo sportiva ma anche di vita.

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